sabato 16 gennaio 2016

Perché viaggiare?

Perché viaggiare?


” Viaggiare è camminare verso l'orizzonte, incontrare l'altro, conoscere, scoprire e tornare più ricchi di quando si era iniziato il cammino.” (Luis Sepúlveda)

Sapete tutti che sto per trasferirmi a Praga.
È una città affascinante, ed ha moltissimi monumenti interessanti.

Viaggiare è fondamentale per moltissimi motivi: per l’esaurimento nervoso, per accidia del solito posti, perché sarebbe bello per noi vedere cose mai viste finora, come la Piazza Rossa, oppure perché costava poco, e sarebbe stato un peccato non averlo acquistarlo.
La destinazione finale, infatti, non è poi così importante: quello che conta è la distanza tra la nostra casa ed un posto qualunque.
Ma per quali motivazioni servono in realtà il viaggiare?
Un luogo comune è quello di decidere di fare un viaggio per filarsela dai problemi quotidiani. Infatti, quando viaggiamo, la nostra mente si risveglia, facendo affiorare tutti i pensieri che avevamo accantonato.

Trovandosi in città differenti, si può avere una visione esterna dei problemi, risolverli con il raziocinio.


L’essere sempre da qualche altra parte del mondo diviene una purificazione.  Questo però non è il solo vantaggio: infatti gli esploratori si sentono più giovani, anche se solo secondo loro. I giorni sono più lunghi perché c’è tantissimo da visitare, rallentando lo scorrere del tempo.
Ancora un altro beneficio è legato al fatto di diventare molto più produttivi quando si ritorna dopo un viaggio molto lungo: si è molto più spinti a dare il meglio.
Un altro vantaggio è l’essere più attraenti: ognuno di noi cerca di farsi bello raccontando le sue ultime esperienze in giro per il globo.

Viaggiare vi rende anche più intelligenti: un rapporto di uno studio dimostra che studenti che avevano vissuto all’estero avevano il venti percento in più di risolvere test psicologici, come quello della candela, confrontandoli chi non lo aveva fatto.

Questo indovinello consiste in un esercizio di problem solving: bisogna attaccare una candela al muro potendo usare solo una candela, delle puntine e dei fiammiferi, non facendo cadere la cera a terra.
Sperimentando un’altra cultura, si verifica un’apertura mentale, portandoci a comprendere che ci sono altri modi di capire il mondo.
Tutto questo porta il nostro viaggiatore a comprendere realmente quali sono i reali valori dell’umanità, stimandone le varie tradizioni( il mondo è bello perché è vario), poiché conoscendo le altre tradizioni apprezza le sue locali.

Poichè sto per andare via in Repubblica Ceca, allora vi consiglio questo articolo:
http://ganjanauta.com/viaggio/praga/

mercoledì 13 gennaio 2016

Sperando nella legalizzazione della cannabis...

Mentre nello Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze procede senza intoppi il programma di sperimentazione della coltivazione della marijuana terapeutica , sul fronte della politica si riaccende la polemica.
Il monito di Gasparri

A dare fuoco alle polveri è il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri: «Il governo Renzi ha fatto marcia indietro, momentaneamente, sulla depenalizzazione del reato di immigrazione ma vorrebbe depenalizzare la coltivazione della cannabis. Siamo insomma al festival del permissivismo», ha dichiarato. « Sulla droga si rischia di fare un grave danno. Vogliamo chiarezza su temi fondamentali per la vita, la libertà, la sicurezza e la salute degli italiani — ha detto parlando anche di immigrazione — . La cannabis produce conseguenze dannose. È bene che il governo lo dica con chiarezza. Renzi non ha mai parlato, in due anni di governo, delle droghe, delle tossicodipendenze, non ha mai sostenuto le attività di prevenzione e di recupero, non si é mai espresso sull’argomento. Parli chiaro».


Confusione

Ma è proprio così? La questione sollevata da Gasparri riguarda la delega che il Parlamento ha dato al Governo un anno e mezzo fa in tema di depenalizzazione di reati in materia sia di immigrazione clandestina che di coltivazione della cannabis. Solo che , spiega il senatore e sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova, la delega sulla coltivazione di marijuana «riguarda il tema della coltivazione di piante cosiddette stupefacenti solo rispetto alle aziende già autorizzate a coltivarle, ad esempio per fini terapeutici, che non ottemperino alle regole a cui l’autorizzazione è subordinata. Non c’entra niente la “cannabis in terrazza”, cioè la coltivazione per uso personale effettuata dagli stessi consumatori»


Cosa dice la Legge delega

Insomma, volendo usare un gioco di parole fin troppo ovvio, l’onorevole Gasparri avrebbe fatto di ogni erba un fascio. La Legge delega 67 del 2014 interviene solo sull’articolo 28 comma 2 del Dpr 309/90 che è il Testo unico sugli stupefacenti. Prevede una sanzione penale per chi non osserva le prescrizioni e le garanzie a cui l’autorizzazione è subordinata, ma fra i soggetti che hanno l’autorizzazione a coltivare appunto. La sanzione penale è di un anno di reclusione, commutabile in un’ammenda da 1 a 4 milioni di euro. Nella delega al Governo si prevede sia trasformata in una sanzione amministrativa da 5 a 20 mila euro.


Fonte: http://www.corriere.it/salute/16_gennaio_11/cannabis-depenalizzazione-d22f299a-b87c-11e5-8210-122afbd965bb.shtml