mercoledì 13 gennaio 2016

Sperando nella legalizzazione della cannabis...

Mentre nello Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze procede senza intoppi il programma di sperimentazione della coltivazione della marijuana terapeutica , sul fronte della politica si riaccende la polemica.
Il monito di Gasparri

A dare fuoco alle polveri è il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri: «Il governo Renzi ha fatto marcia indietro, momentaneamente, sulla depenalizzazione del reato di immigrazione ma vorrebbe depenalizzare la coltivazione della cannabis. Siamo insomma al festival del permissivismo», ha dichiarato. « Sulla droga si rischia di fare un grave danno. Vogliamo chiarezza su temi fondamentali per la vita, la libertà, la sicurezza e la salute degli italiani — ha detto parlando anche di immigrazione — . La cannabis produce conseguenze dannose. È bene che il governo lo dica con chiarezza. Renzi non ha mai parlato, in due anni di governo, delle droghe, delle tossicodipendenze, non ha mai sostenuto le attività di prevenzione e di recupero, non si é mai espresso sull’argomento. Parli chiaro».


Confusione

Ma è proprio così? La questione sollevata da Gasparri riguarda la delega che il Parlamento ha dato al Governo un anno e mezzo fa in tema di depenalizzazione di reati in materia sia di immigrazione clandestina che di coltivazione della cannabis. Solo che , spiega il senatore e sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova, la delega sulla coltivazione di marijuana «riguarda il tema della coltivazione di piante cosiddette stupefacenti solo rispetto alle aziende già autorizzate a coltivarle, ad esempio per fini terapeutici, che non ottemperino alle regole a cui l’autorizzazione è subordinata. Non c’entra niente la “cannabis in terrazza”, cioè la coltivazione per uso personale effettuata dagli stessi consumatori»


Cosa dice la Legge delega

Insomma, volendo usare un gioco di parole fin troppo ovvio, l’onorevole Gasparri avrebbe fatto di ogni erba un fascio. La Legge delega 67 del 2014 interviene solo sull’articolo 28 comma 2 del Dpr 309/90 che è il Testo unico sugli stupefacenti. Prevede una sanzione penale per chi non osserva le prescrizioni e le garanzie a cui l’autorizzazione è subordinata, ma fra i soggetti che hanno l’autorizzazione a coltivare appunto. La sanzione penale è di un anno di reclusione, commutabile in un’ammenda da 1 a 4 milioni di euro. Nella delega al Governo si prevede sia trasformata in una sanzione amministrativa da 5 a 20 mila euro.


Fonte: http://www.corriere.it/salute/16_gennaio_11/cannabis-depenalizzazione-d22f299a-b87c-11e5-8210-122afbd965bb.shtml

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